Il reflusso gastroesofageo

 

Il reflusso gastroesofageo è una delle patologie fra le più comuni tra le persone particolarmente nel nostro paese.

È infatti da sempre associato al piacere consolatorio, conviviale e compensativo del cibo a tavola. La tradizione italiana fa sì che venga associato al “mangiare bene” un risultato emotivo, che porti il soggetto per gran parte della sua vita ad alimentarsi in modo naturalmente sconsiderato, abusando di tutto ciò che viene definito buono, o addirittura “virile”.

reflusso gastroesofageo

 

Le differenze di genere, infatti, esistono anche nel cibo. Se un uomo tollera meglio sughi, alimenti fritti, alcool anche in grandi quantità a pasto, la donna purtroppo, per sua conformazione e peso inferiore, avverte prima le problematiche inerenti un’alimentazione eccessiva o poco controllata.
Questo fa sì che il reflusso divenga un problema molto sottovalutato, in quanto comporterebbe spesso un’alterazione del proprio stile di vita alimentare, e di conseguenza una restrizione di quello o quelli che vengono vissuti come momenti di relax, di recupero e di condivisione, specie nella coppia.

L’ esordio del reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo ha una partenza silente, vale a dire che per lungo tempo viene ignorato prima incoscientemente (non se ne percepiscono i sintomi) e poi scientemente (il problema viene allontanato sinché non raggiunge un effetto invalidante). Solo alla comparsa dei primi sintomi, allora si inizia a prendere in considerazione il problema seriamente.

I sintomi del reflusso sono:

    • Ipersalivazione

    • Raclage (necessità di schiarirsi la voce)

    • Frequenti abbassamenti di voce

    • Sensazione di bolo o groppo in gola

    • Scolo dal naso

    • Dolore alla bocca dello stomaco e bruciore

Inizialmente vengono scambiati per sintomi di raffreddamento, e sottovalutati. Poi, quando il reflusso gastroesofageo si prolunga, si inizia a prendere coscienza che il disturbo diventa importante, e si cercano dei rimedi, che il medico quasi sempre considera come farmacologici (inibitori della pompa protonica, ecc..).

In realtà il reflusso gastroesofageo si cura e si mantiene principalmente con un cambio drastico di stile di vita, principalmente alimentare.

Per risolverlo in modo rapido, ci sono delle accortezze che aiutano a gestire l’acidità che risale dallo stomaco mediante i succhi gastrici. Un primissimo rimedio anti-reflusso è quello di dormire con la parte superiore del corpo rialzata rispetto a quella inferiore. Un altro rimedio anti-reflusso è quello di alcalinizzare fortemente il corpo di default. Assumere un cucchiaino di bicarbonato di sodio ogni sera prima di dormire rappresenta un mineralizzante naturale che aiuta a gestire l’aumento di reflusso gastroesofageo (parola di cantante).
Un importantissimo rimedio di gestione acuta del reflusso gastrico è quella di non andare a dormire immediatamente dopo avere cenato, ma di lasciare trascorrere almeno tre ore dall’ultimo pasto, in modo di permettere al cibo di spostarsi dallo stomaco alla liquefazione gastrointestinale.

Save Your Breath e reflusso gastroesofageo

Noi di Save Your Breath, dopo aver frequentato per primi una formazione respiratoria specifica per il reflusso, di cui comunque ci avvaliamo sempre dello specialista per le situazioni più complesse, vale a dire l’Osteopata del reflusso, abbiamo sviluppato un training respiratorio specifico che permetta meglio di gestire il reflusso gastrico.

Save Your Breath e reflusso gastroesofageo, rimedi

Rappresentando il reflusso una risalita degli acidi dallo stomaco alle corde vocali mediante la dilatazione dello sfintere gastrico, è importantissimo avere una grande elasticità della muscolatura addominale, sia superiore che inferiore (sotto e sopra il diaframma).

Gli esercizi di Save Your Breath, un allenamento diretto e quotidiano per tenere sotto controllo il reflusso gastrico, partono da una profonda consapevolezza della respirazione costolare, al fine di poter ampliare efficacemente la cassa toracica.

I principali esercizi sono:

    • Allargare le costole fluttuanti (le ultime due della cassa)

    • Muovere il diaframma in verticale (trasversalmente)

    • Dare colpetti col pavimento pelvico

    • Emettere suoni in maniera sonora (con U, I ed E allungate)
      Tutti questi esercizi aiutano profondamente a tonificare l’area intorno la “bocca dello stomaco”, dove spesso si annidano il bruciore e la pesantezza.
      Ovviamente lo scoglio più importante per curare il reflusso è ammetterlo, perché spesso le persone hanno profonde difficoltà a modificare le loro abitudini alimentari, come si diceva all’inizio. Le sostanze considerate dai medici più nocive per il reflusso sono:

    • Caffè e cioccolato

    • Agrumi (limone, arancia e pompelmo)

    • Pomodoro e salse

    • Cibi fritti ed intingoli

    • Alcool in ogni sua forma

      È facile rendersi conto che spesso questo cibo rappresenta in modo diretto la convivialità, e che quindi rinunciarvi sia percepito come un limite troppo inaccettabile e comunque da rimandare il più possibile. Il reflusso invece, se trattato tempestivamente e rigorosamente, permette di tornare sul medio termine ad
      assumere tutti gli alimenti “vietati” con un pieno recupero della funzionalità vocale ed un rientro della disfonia.
      È comunque da sottolineare che il reflusso sia legato spesso al cambio di stagione, e che quindi sia normale in primavera ed in autunno sottoporre il nostro corpo ad un controllo dove recuperiamo in pieno la corretta funzione di equilibrio acido/basico della nostra digestione e, di conseguenza, della nostra voce.

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