Afonia e disfonia: le cause principali

Le corde vocali nella loro versione ideale dovrebbero tendersi in modo elastico simultaneamente, allo stesso tempo. 

Per motivi diversi fra loro questo non accade sempre, o addirittura per certi periodi non è possibile. Ecco che il suono diventa sporco, gracchiante o parziale (disfonia), arrivando persino a perdersi del tutto con l’impossibilità di emettere la voce (afonia).

Che differenza c’è quindi fra afonia e disfonia?

  • Afonia: perdita totale della voce, con incapacità di emettere alcun suono
  • Disfonia: perdita parziale della voce, voce velata e ariosa, acuti che vengono persi, necessità di schiarirsi la voce, corde vocali che chiudono a tratti.

Il medico che affronta le disfonie è principalmente il foniatra, che si occupa delle patologie delle corde vocali. Il foniatra individuerà eventuali edemi (dovuti a colpi di glottide troppo forti, traumi vocali, urla, ecc…), la presenza di reflusso gastroesofageo (che ci mostrerà forse una patina bianca sulle aritenoidi dovuta all’acidità), presenza di polipi o noduli (calli trascurati). 

Per le patologie dell’apparato respiratorio che creano afonia o disfonia il medico d’elezione è invece l’otorinolaringoiatra. Sarà lui a diagnosticare la perdita di voce dovuta alla presenza di virus o batteri, a deviazioni del setto nasale, ad un’eccessiva chiusura dell’apparato masticatorio (di maggiore competenza dello gnatologo), rinosinusiti od otiti che possano essere collegate con catarro alla zona laringea e che abbiano bisogno di farmaci o di essere spurgate.

Save Your Breath interviene così

Noi di Save Your Breath quando ci troviamo davanti una situazione di disfonia o di afonia inviamo immediatamente la persona dallo specialista, per avere un quadro completo della situazione e lasciare che le cure mediche producano l’effetto desiderato.

Solo in un secondo momento sarà possibile intervenire, prima con una rieducazione respiratoria specifica del canto, e successivamente con esercizi che, di concerto con gli specialisti, aiutino la persona a recuperare la mobilità cordale.

Il più grosso pericolo per le corde vocali è infatti quello di trascurare i sintomi di perdita della voce, totale o parziale, e di ricondurre sempre le cause dell’afonia e della disfonia a malanni di stagione o a disturbi transitori.

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Dobbiamo invece prestare grande attenzione a tutti i segnali che ci indicano che la voce non sia “in ordine”. 

Non è normale perdere la voce frequentemente, e non è normale rendersi conto che progressivamente i nostri acuti se ne stanno andando e ritenerlo colpa del fumo, dello stile di vita o della stanchezza.

Ritornare a stare bene dopo afonia e disfonia è possibile

Con una corretta rieducazione concordata con lo specialista si può riottenere un’ ottima elasticità della corda vocale, e riportarla quindi alla situazione precedente. Contestualmente è necessario rendersi conto che spesso l’errore è da ricondurre alla cosiddetta “postura vocale”.

Proprio come se si ingobbisse la colonna vertebrale continuamente o la si sforzasse ad ogni movimento, parlare in modo scorretto, sforzando le corde eccessivamente, con la bocca semichiusa e con una respirazione troppo alta o addirittura in apnea porta a lungo andare alla formazione di disturbi disfonici.

È da considerare come sino a questo secolo si sia intesa la voce come un “dono di natura”, e non si sia ritenuto necessario intervenire più di tanto sui difetti vocali, come se fossero una sorta di “destino” contro cui nulla è possibile. Nulla di più errato!

Con lo studio della tecnica vocale si è imparato a sviluppare l’adesione delle corde vocali, lo studio dell’attacco del suono, anche nel parlato, addirittura è impossibile imparare ad “urlare” senza farsi male alle corde vocali in modo eccessivo.

Per ottenerlo è necessario avere un’ottima competenza diaframmatica, che permetterà di scaricare la fatica e l’emotività sul muscolo adeguato, e non sulla laringe.

Il rimedio principale per l’afonia è solo il silenzio. Messaggi vocali al cellulare, parlare  al telefono, bisbigliare, non fanno altro che peggiorare la situazione. 

È necessario un vero e proprio tempo  di silenzio assoluto per permettere all’edema delle corde vocali di sciogliersi gradatamente, spesso aiutato anche da rimedi naturali che aiutino il processo di riassorbimento.

Un trauma vocale di solito ritorna in sede dopo circa 7 giorni di silenzio (un cantante che si intestardisce su un acuto che non viene, o un urlo fatto in scena in modo troppo violento da un attore).

Si tende invece per caparbietà a fare e rifare il suono sinché non viene, affaticando le corde vocali e passando quindi progressivamente da afonia a disfonia.

Quando si entra in un principio di disfonia è invece consigliabile iniziare subito il processo di cura, rivolgersi agli specialisti e praticare il silenzio. A quel punto, terminate le cure, si potrà iniziare a parlare di un processo di rieducazione sia respiratorio che fonatorio.

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