La Voce, i 7 Chakra e l’EMS – la Genesi di Save Your Breath

Un paio di anni fa, ospite per un corso iniziale presso la comunità “Ananda di Assis”i, incontrai una pratica yogica particolare, diversa da tutte le altre. 

Veniva chiamata “gli esercizi di ricarica”, ed era una serie di esercizi sulle diverse parti del corpo atti ad acquisire consapevolezza, forza, tenacia e volontà.

Con la nostra progressiva concentrazione, combinando differenti modalità di inspirazione ed espirazione, ci si ricaricava in una sequenza di 39 esercizi creata da “Parahamsa Yogananda”.

Il risultato era una profonda sferzata di energia non solo fisica, ma anche mentale che permetteva al corpo di ripulirsi dalle false credenze, liberando anche la mente sui limiti inerenti le nostre effettive capacità di autoconsapevolezza ed autosostegno fisico ed energetico. 

Comprai il libro di riferimento ed iniziai a praticare, soprattutto in momenti complessi della mia esistenza,  approfondendo sempre più il rapporto fra respiro e vibrazioni volontarie delle fasce muscolari e fibrose del nostro corpo. 

Gli esercizi di ricarica si basano appunto sulla tensione volontaria di varie parti del nostro corpo a tre intensità: bassa, media, alta, e sulla relativa capacità analoga di rilassamento: bassa, media, alta.

Non tutti i giorni erano uguali come capacità e competenza, ma la costanza e la ciclicità ne alzavano il livello di consapevolezza di base.

Il respiro migliorava, ed essendo io un’ attrice ed una cantante lirica mi rendevo conto di come il mio corpo fosse più reattivo e capace di rispondere agli impulsi respiratori tecnici che mi venivano richiesti sia in sede di studio della tecnica vocale che in sede di performance. 

Non mi rendevo ancora del tutto conto del grande lavoro che stavo affrontando sull’allineamento dei sette chakra, rafforzando le vertigini energetiche più deboli (per me il 1° chakra, quello della radice, ed il 3°, quello della realizzazione del sé e del plesso solare) cui corrispondevano esattamente le fasce muscolari di appoggio e sostegno del suono.

La strada era giusta, ma il mio impulso energetico seppur pieno di impegno e volontà, era alterno, altalenante, poco forte e persistente. 

Il 5° chakra, quello della gola, era invece iper sollecitato per via della debolezza dei sottostanti, ed era quindi in un lavoro di costrizione, che sebbene lavorato e studiato, portava sempre a chiudere la via energetica del respiro e dell’aria (in particolare con il muscolo della lingua che tappava in parte lo spazio retrofaringeo). 

Ero comunque in grado di mantenermi in un discreto equilibrio, e di ottenere uno stato di performance artistica sempre più alto, seppur con delle debolezze strutturali non ancora risolte.

Tre anni fa, in un momento di grande lotta energetica tra debolezza e reazione (stavo assistendo mio marito degente per un grave neoplasia dove gli vennero proprio asportate le corde vocali e la laringe, ossia la materializzazione del 5° chakra per intero), mi arrivò sullo smartphone una pubblicità di un macchinario miracoloso che alleviava il mal di schiena.

L’EMS, elettromiostimolatore, si presentava come un giubbetto con placche di metallo percorse da corrente elettrica poste in determinati punti del corpo interagenti con le fasce muscolari. 

Promettevano che in venti minuti di questo esercizio si avrebbe avuto il risultato equivalente a due ore di palestra, una consistente perdita di calorie, ed una forte definizione dei muscoli. Provai. Mi sembrava un lavoro più “estetico” che ristrutturante, ma non appena la seduta iniziò mi resi conto dell’immenso potenziale del macchinario. 

In sintesi: le vibrazioni elettriche trasmesse sulle placche di EMS a diversa intensità (immaginavo col cervello che andava sempre più velocemente) potenziavano, intensificavano, aiutavano ed in parte sostituivano le energie circolanti nella pratica standard degli esercizi di ricarica.

In sostanza mi stavo ricaricando aiutata da un’elettricità’ “pulita”, e immaginai che con un lavoro di ristrutturazione dello schema della seduta le placche avrebbero potuto essere spostate nei precisi punti della respirazione e attivate con una sequenza che avrebbe dato a chiunque la possibilità di scoprire la propria energia interiore. 

Questa energia, inoltre, associata a respirazioni professionalmente impostate, a tempi di recupero personalizzati e a frequenze elettriche basate sulla profondità del potenziamento e non sul mero lavoro muscolare avrebbero contribuito e aiutato il lavoro di allineamento dei chakra, aprendo la porta alla vibrazione del suono più intenso e mistico.

Andai a letto riflettendo intensamente. 

La mattina dopo, ai primi esercizi di canto, scoprii che la mia voce era letteralmente raddoppiata di volume, dopo una sola seduta. Rimasi (per una volta solo in senso metaforico) senza fiato per lo stupore della riuscita dell’esperimento. 

Studiai e studiai. Dopo nove mesi (come nelle migliori famiglie) nacque Save your Breath: la tecnica da me creata che integra l’ispirazione agli esercizi di ricarica, un macchinario EMS di ultimissima generazione a sensibilità amplificata e ad impulsi lievi e personalizzati, la respirazione costo diaframmatica e gli esercizi di voce parlata e cantata. 

Spero che tutti, ma proprio tutti, possano trovare il beneficio che ne ho avuto io. 

Se anche tu vuoi trarre beneficio da Save Your Breath, contattaci per una prova gratuita:

info@saveyourbreath.it 338 4672367

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